Il corso della Scienza è come un grande fiume, le cui acque sono spesso tanto chiare da invogliare a berle senza precauzioni.
L’appetibilità di quelle acque è dovuta al prestigio (o presunto tale) della fonte da cui provengono, prestigio che, secondo i più, può renderle esenti da qualsiasi operazione di verifica.
Verifica che invece sarebbe doveroso fare sempre, poiché altrimenti si tornerebbe alle ferree consuetudini vigenti nei secoli bui, quando certe convinzioni erano ritenute non discutibili, come avveniva per taluni brani scientifici della Bibbia dal Medioevo al primo Rinascimento.
Spesso, il bere quelle acque si risolve senza danni ma, a volte, insieme con l’acqua limpida, cioè con le informazioni corrette, si possono assumere anche notizie fuorvianti che, con l’ apparente correttezza dovuta al prestigio della loro fonte, possono bloccare il desiderio di andare oltre nella ricerca, un po’ come capitò agli eroi omerici nel Paese dei Lotofagi, dove smarrirono addirittura il desiderio di tornare a casa.
Dunque, quando un asserto scientifico sembra non quadrare, prestigio e non prestigio della fonte, noi andremo a verificarlo e poi lo discuteremo qui, sul nostro sito, anche se qualcuno griderà al sacrilegio.
Parola di premio Nobel
A quanti, fra gli Addetti ai lavori di ogni disciplina scientifica, non piace l’intrusione degli Appassionati nei campi che essi ritengono di loro esclusiva competenza, si raccomanda di tenere presente che: Nel Natale 2009, il Nobel per la Fisica Carlo Rubbia afferma-va: « La Cultura appagata porta al ristagno della Scienza: è la Curiosità che produce Progresso! »
Riguardo poi alle croniche difficoltà nei rapporti fra Accade-mici ed Appassionati, appare estremamente istruttivo quanto affermava Maurice Allais, Nobel 1988 per l’Economia: «Io sono un autodidatta, dilettante in tutti i campi, il che si-gnifica “appassionato”… Gli Appassionati danno continua-mente sui nervi ai Professionisti… e questo è naturale. Essi però hanno un grande vantaggio sugli Addetti ai lavori: sono indipendenti, non sono condizionati dal sistema educativo scolastico, dalle tradizioni accademiche, dalle loro norme o dai rapporti di forze esistenti… Quello che conta in loro, e che li distingue, è l’intuizione creativa!» [continua lettura]
Passiamo all’inglese?… No, grazie!
Ho ricevuto varie osservazioni da parte di persone che, vivamente interessate ai contenuti del nostro Blog, mi facevano notare che, se i testi fossero scritti in inglese, potrei contare su un pubblico enormemente più vasto, addirittura a livello mondiale.
La cosa mi era stata prospettata già da tempo riguardo alle mie pubblicazioni su carta stampata… ma per il mio materiale l’ho sempre esclusa… e il perché è presto detto. [continua lettura]
Sono d’accordo. Credo che oggi la tecnoscienza abbia
ncessità dei contributi dei non accademici, BV BVtali da condividere le rispettive diverse risorse.