LA MODA OSE’ E LE SUE IMPLICAZIONI

Da una discussione con varie signore è emerso che nessuna di esse aveva mai fatto caso al fatto che il comportamento femminile, specialmente nella età adolescenziale, pur con modalità diverse, si rifà ai comportamenti che favoriscono la riproduzione delle spece in ambito vegetale ed animale.

 


Pur se fissati nel freddo pallore di una statua rinascimentale esposta al Museo fiorentino del Barge

llo, i morbidi lineamenti di questa immagine di adolescente confermano la mia convinzione sul fatto, che un corpo femminile ben proporzionato costituisca la più meravigliosa opera d’arte della Natura, tanto che talvolta, alla vista di una bella ragazza, mi viene spontaneo rendere lode a Dio per lo splendore con cui ha voluto abbellire il Creato(1).

Ma come viene gestita tanta bellezza dalle dirette interessate?

A giudicare dalla sempre maggiore spregiudicatezza della moda, a cui spece le adolescenti sembrano adeguarsi spensierate, l’impressione non può che essere negativa o, quanto meno, preoccupata per la loro fragile esistenza minacciata dai facili fraintendimenti che certi atteggiamenti alimentano.

Per capirci meglio, pensiamo ai bellissimi fiori, a cui spesso la letteratura accosta l’immagine di una fanciulla: pur costituendo l’organo preposto alla riproduzione della pianta a cui appartiene, ciascuno di quei fiori non ha volontà propria, cosicché non può esprimere preferenze su chi dovrebbe fruire del suo nettare, tanto che sono numerose le spece di insetti che, attratte dal suo profumo, di quello stesso fiore approfittano per la sua generosa disponibilità(2).

Qualcosa di simile avviene anche fra gli animali per garantire la continuazione della loro spece: quando infatti sono in calore, le femmine di quegli animali emanano un particolare forte odore che, diffondendosi anche a grande distanza, eccita la sessualità maschile segnalando la loro disponibilità all’accoppiamento.

Da parte loro, i maschi rispondono prontamente all’invito e, lottando ferocemente fra di loro per assicurarsi il diritto esclusivo all’accoppiamento, si uniscono alle femmine spesso in modo brutale (vedi foto a lato), senza dare loro la possibilità di scegliersi il compagno ideale(3) per poi, presi da altre prospettive di conquista, abbandonarle e condannarle a gestire da sole la maternità.

Se ciò è quanto avviene in genere tra gli erbivori, fra i carnivori le cose vanno anche peggio poiché, dopo il parto, le femmine debbono addirittura sobbarcarsi la pericolosa incombenza di difendere i cuccioli dalla ferocia degli altri maschi, i quali sono spietatamente desiderosi di liberarle dagli impegni materni per renderle nuovamente disponibili.

Nel genere umano le cose non vanno molto meglio: non potendo rispondere con l’emanazione di particolari odori inebrianti per soddisfare i naturali appetiti sessuali tipici dell’adolescenza, sempre più spesso le donne, in particolare le ragazze, si lasciano influenzare dalla moda che, alla perenne ricerca di novità per incrementare i propri affari, propone tipi di abbigliamento sempre più spinti (osé è il termine corrente), i quali inducono le povere sprovvedute ad ostentare porzioni del loro corpo sempre più estese ed intime.

Dunque, rapportata a quanto avviene negli altri regni della Natura, quella ostentazione corrisponde ai segnali emessi dalle femmine degli animali per comunicare la loro disponibilità all’accoppiamento!

Ma le nostre ragazze sono coscienti di tale corrispondenza? In altre parole, le adolescenti così attente ai dettami della moda si rendono conto dei fraintendimenti a cui potrebbero dare luogo le loro esibizioni?

Sicuramente, nella stragrande maggioranza di esse, le fanciulle non cercano l’incontro casuale, che consenta loro di sperimentare fugacemente le gioie del sesso, ma sognano romanticamente di trovare, grazie alle loro generose esibizioni, il compagno ideale col quale trascorrere poi felicemente il resto della loro esistenza(4).

Ma come vedono la cosa i tanti maschi, giovani e meno giovani, che sono alla ricerca non di gravosi impegni per la vita, ma bramano soltanto di dare libero sfogo alle impellenti pulsioni della Natura?

Non passa settimana ormai, senza che giunga notizia di violenze su donne, spesso giovanissime, che non si rendevano conto dei guai a cui si esponevano a causa dei fraintendimenti generati dal loro disinibito comportamento(5). Se fossero state coscienti dei meccanismi con cui la Natura favorisce la continuazione delle specie, forse avrebbero saputo gestire con maggiore razionalità ed oculatezza la loro immagine.

Dunque, quale potrebbe essere la soluzione a tanti inconvenienti? Non certo l’adozione, da parte delle donne, dei castigatissimi costumi islamici ma, oltre ad una doverosa e profonda revisione delle regole di comportamento da parte dei maschi e delle loro opinioni sul genere femminile(6), la soluzione potrebbe venire dalla corretta informazione sul reale significato dei segnali che le ragazze (ma ormai anche le sempre più numerose donne adulte) diffondono nell’ambiente a mezzo del loro comportamento(7).

Infine, non farebbe male la ferma risoluzione, da parte delle stesse donne, di riservare le loro grazie soltanto alla persona giusta, quella con cui godere dei doni della Natura solo nell’intimità di una sana e duratura relazione di coppia, specialmente se detta relazione nasce con la benedizione dell’Autore delle meraviglie della Natura(8).

Quanto tutto ciò sia vero, posso testimoniarlo di persona. Infatti, fu molti anni fa che potei notare per la prima volta la donna che sarebbe diventata la mia sposa: si era d’inverno e per il freddo intenso lei indossava un lungo cappotto color cammello tutto abbottonato(9), cosicché della sua persona si notava solo il capo, ornato da una capigliatura fluente raccolta sul retro, ed il suo portamento…

Davvero non era molto, ma tuttavia fu sufficente a conquistarmi, tanto che oggi, a distanza di tutti gli anni trascorsi, io sono ancora felicemente innamorato della mia sposa!

 

Gianni Bassi – settembre 2019

 

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NB:  Le immagini sono tratte dai siti Internet sul Museo del Bargello, sulla sessualità dei felini e sulla moda osé.


[1] Se c’è una cosa che mi dà veramente fastidio, è l’espressione che, alla vista di una bella ragazza, si legge su certe facce che lasciano trasparire chiaramente i turpi pensieri che ne popolano la mente.

[2]In realtà, ci sono addirittura degli uccellini, i colibrì, che approfittano di quella disponibilità, tuttavia, esistono anche dei fiori, la cui particolare conformazione consente l’impollinazione soltanto a determinate spece di insetti e solo a quelle, ma anche in tal caso quei fiori non possono scegliere l’individuo che più aggrada loro.

[3]Ovviamente, gli animali non badano all’aspetto più o meno gradevole degli individui ma pensano solo a soddisfare gli appetiti indotti dalla Natura.

[4]In genere, le donne adottano la moda più per piacere a sè stesse che agli altri, senza pensare però, che i dettami della moda sono il frutto di elaborati studi (finalizzati al profitto) sulla psicologia femminile, la quale è profondamente condizionata dagli istinti dettati dalla Natura per garantire la continuazione della spece.

[5] Avviene sovente che le vittime di quelle violenze dicano poi, che esse non sapevano e non volevano, ed è appunto il loro disperato diniego che eccita la violenza di taluni depravati. Questi, infatti, lusingati dall’apparente disponibilità delle donne, vedendo poi rifiutati i loro approcci si sentono presi in giro e diventano cattivi.

[6] Va detto che in genere i maschi, spece se giovanissimi e ancora condizionati dal rapporto affettivo con la madre, sono assai timidi di fronte a certi atteggiamenti femminili, ma poi si scaltriscono alla scuola dei sempre più diffusi e spinti insegnamenti proposti dal mondo degli spettacoli.

[7] In realtà, le donne dispongono di ben altri mezzi di seduzione, che la provvida Natura umana offre loro: l’espressione del volto, lo sguardo, il tono della voce, il portamento, e mille altri particolari che costituiscono l’essenza del fascino femminile e che fanno di ciascuna donna una persona unica e, a modo suo, attraente non per tutti i maschi ma solo per quello giusto.

[8]A mio avviso, il fatto di ambire a quella benedizione significa essere già sulla via verso la felicità vera.

[9]Dunque nessuna concessione alla curiosità morbosa.