Archivi categoria: Opuscoli

Veneti, su la testa!

QUEL CHE GL’ITALIANI DOVREBBERO SAPERE

Una trentina di anni fa, un insegnante di lettere meridionale di una scuola vicentina scrisse al Giornale di Vicenza una letteraccia nella quale, volendo rimbeccare certi atteggiamenti anti-meridionalisti di alcuni studenti, diceva che i Veneti dovevano vergognarsi della propria identità perché, a suo dire, i loro antenati sarebbero stati l’unico popolo italico a soccombere alla conquista romana senza combattere.
Leggendo fra le righe, dunque, per quel signore gli antichi Veneti sarebbero stati i più vigliacchi fra i Popoli Italici.
Ma non basta: oltre che sugli antichi Veneti, dai banchi di scuola si getta il sospetto di vigliaccheria anche sui Veneti vissuti durante il cosidetto Risorgimento italiano.
Questa idea sui nostri Antenati è piuttosto diffusa e ad essa i Veneti moderni non sanno contrapporre alcuna obiezione perché gli autori dei testi scolastici, tuttora pigramente allineati alla storiografia ottocentesca interessata a soffocare le autonomie culturali storicamente fiorenti nella Penisola italiana, si guardano bene dal dire come stavano in realtà le cose.
Questo opuscolo, dunque, ha lo scopo di fare chiarezza sugli avvenimenti che videro come protagonisti i nostri Antenati, i Veneti vissuti nel periodo dell’espansione romana fino alle Alpi ed i Veneti vissuti nell’ottocento, ai tempi delle cosidette guerre risorgimentali.

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Terremoti: innesco di vulcani?

Riguardo al Vesuvio, qualche studioso ipotizza una consequenzialità tra scosse telluriche ed eruzioni vulcaniche.
L’autore spiega i meccanismi di funzionamento dei fenomeni ed invita i lettori a verificare la fondatezza delle teorie.

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La voce della terra

Frattura in una strada dovuta a terremoto in Giappone

Forte dell’incoraggiamento espresso da alcune frasi pronunciate da due premi Nobel nei riguardi degli appassionati, l’autore dissente energicamente dalle esternazioni gratuite di uno fra i più importanti sismologi italiani riguardo la possibilità di prevedere i terremoti.

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Un Ercole che non è Ercole

Fufluns – bronzetto etrusco rinvenuto a Contarina

Come già ho avuto modo di ricordare in altre occasioni, capita a volte di notare delle sviste degli studiosi quando, nelle loro opere, parlano di cose che esulano dalla loro specifica competenza.

Il settore in cui sembra che i nostri addetti ai lavori cadano più spesso in errore è quello della zoologia: lupi scambiati per cavalli, cervi per stambecchi, capri per tori e così via, sono cose che capita abbastanza frequentemente di notare anche su testi importanti.

«Data l’approssimazione di certe immagini – si dirà – è facile cadere in fallo!»

È vero…  che a volte il riconoscimento dei soggetti sia reso problematico dall’approssimazione di certe figure o dal loro pessimo stato di conservazione è un fatto che non si discute, tuttavia, quando le forme sono riprodotte in modo accurato, quasi calligrafico, l’errore non è più ammesso, spece se l’interpretazione che ne deriva condiziona pesantemente la sostanza dell’opera.

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Allarme Ozono: una esagerazione?

Rilevamento NASA buco nell’ozono
sopra l’Antartide

Questo studio è stato realizzato col materiale tratto da due miei articoli redatti in risposta al clima di allarme suscitato dalle dichiarazioni degli esperti riguardo all’inaspettato riap-parire del fenomeno noto come Buco nell’Ozono.
Nel primo articolo, redatto a fine settembre 1998, confutavo le discutibili dichiarazioni di un luminare della Scienza (apparse in quello stesso mese sul Corriere della Sera) e illustravo la natura dei fenomeni e le cause reali che li producevano; nel secondo, redatto nell’estate del 2000, dimostravo la fondatezza della mia tesi sulla base di una documentazione che, benché di assai difficile reperibilità in quegli anni per un non addetto ai lavori, era ben nota al Mondo Scientifico, documentazione tuttavia assolutamente non considerata dagli Specialisti dell’at-mosfera in quanto ritenuta attinente ad una disciplina scientifica estranea ai problemi riguardanti l’Ozonosfera.
Purtroppo, com’è ormai consuetudine nel mondo dell’informazione, mentre gli Accademici godono di ampi spazi sui media anche quando emettono degli sproloqui, i due articoli in oggetto non furono mai pubblicati, e questo perché, pur destando notevole interesse presso le redazioni dei giornali, il loro Autore non aveva i titoli accademici per esprimere il proprio dissenso dalle ipotesi ufficiali della Scienza!

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Ekupetaris: una parola misteriosa

Laminetta con domatori di cavalli
(IV-V sec. a.C. Vicenza)

Uno di tali aspetti salienti della cultura degli antichi Veneti è la lingua, della quale rimane ancora qualche traccia nella parlata veneta attuale e di cui sono disponibili solo pochi esempi in brevi iscrizioni incise su cocci o su pietra e in epigrafi scolpite su rari segnacoli tombali e monumenti funebri.

Dall’esame di dette iscrizioni, fra tante voci più o meno riconoscibili si distingue un gruppo di parole oscure, assai simili fra di loro ma tuttavia diverse…

Ed è ovviamente sul significato di tali parole che si appunterà la nostra attenzione!

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